Aprire un’attività in franchising nel 2025: guida pratica per chi parte da zero

Nel 2025, il franchising non è più solo una formula commerciale: è una risposta concreta ai cambiamenti del mercato del lavoro, all’avanzare della digitalizzazione e al bisogno crescente di servizi di prossimità. Sempre più persone cercano un modo per mettersi in proprio con un modello già rodato, ma spesso non sanno da dove cominciare.

Aprire un’attività in franchising può essere un’ottima opportunità, ma solo se affrontata con realismo, visione e consapevolezza. Questa guida è pensata per chi parte da zero e vuole capire davvero cosa significa aprire un’attività in franchising oggi.

Franchising ≠ scorciatoia

Una delle convinzioni più diffuse (e pericolose) è che il franchising sia una “via facile” per aprire un’attività. In realtà, si tratta di un’impresa a tutti gli effetti, con responsabilità gestionali, investimenti iniziali, competenze da acquisire e una mentalità imprenditoriale da sviluppare.

Il franchising non toglie la fatica dell’impresa, ma ne riduce i margini d’errore. Permette di partire da un modello già testato, con un brand riconosciuto, strumenti operativi pronti e spesso un supporto nella fase di avviamento. Ma la riuscita dipende comunque da chi apre il punto vendita.

Iter e checklist: da dove si comincia?

Ecco una sintesi dei passaggi fondamentali per aprire un’attività in franchising in modo serio:

1. Definisci l’obiettivo: Perché vuoi metterti in proprio? Qual è il tuo orizzonte temporale e di investimento?
2. Scegli il settore giusto: Non solo moda e food. Oggi crescono settori come i servizi alla persona e i servizi digitali.
3. Analizza il territorio: C’è domanda per quel servizio nella tua zona? Quali competitor sono già presenti?
4. Valuta i requisiti del franchisor: Quota d’ingresso, costi operativi, royalties, formazione, esclusività di zona.
5. Prepara un business plan: Serve a te, prima ancora che a eventuali finanziatori. Simula investimenti, ricavi e tempi di ritorno.
6. Affronta la burocrazia: Apertura partita IVA, iscrizione al Registro Imprese, scelta del regime fiscale.
7. Firma il contratto di affiliazione: Leggi tutto con attenzione. Meglio se con il supporto di un commercialista o legale.

Gli errori da evitare (anche se ti sembra tutto chiaro)

• Affidarti al primo franchising che trovi online, senza fare confronti.
• Sottovalutare i costi: anche con un format “chiavi in mano”, ci sono spese di gestione, affitto, utenze e marketing locale.
• Non conoscere il tuo pubblico: aprire in una zona dove il servizio non è richiesto è un rischio anche con il miglior brand.
• Pensare che basti “stare al bancone”: un punto franchising va gestito, promosso, ottimizzato. Serve impegno costante.

HUBiX Iniziative: quando il franchising è già un servizio

Tra i modelli di franchising emergenti in Italia, HUBiX Iniziative si distingue per una proposta solida e ben definita. Il format prevede un pacchetto completo e standardizzato, pensato per rispondere alle reali esigenze di cittadini, professionisti e piccole imprese. Non è possibile scegliere singoli servizi: il punto HUB funziona solo se attiva l’intera gamma a stock, per garantire coerenza e affidabilità.

Aprire un HUB non significa acquistare un semplice format, ma costruire un presidio utile e strutturato per il proprio territorio. È richiesto un investimento iniziale e una visione imprenditoriale solida, ma il ritorno potenziale è legato a una domanda in forte crescita e ancora poco servita.

In conclusione: comincia dalle domande giuste

Se stai pensando di aprire un’attività in franchising, la vera differenza la fanno le domande che ti poni prima ancora di firmare un contratto:

• Perché voglio farlo?
• A chi voglio offrire un servizio utile?
• Quale modello può garantirmi stabilità e sviluppo?

Nel 2025, il franchising è uno strumento potente per chi ha visione, voglia di mettersi in gioco e attenzione al contesto locale. E in questo scenario, i servizi digitali di prossimità rappresentano una delle rotte più interessanti da percorrere.